Uova di garofano

Silvano, un cinquantenne, conduce il suo bambino a conoscere il casale in campagna dove è nato e dove ha trascorso l’infanzia durante la seconda guerra mondiale. Il casale è abbandonato ma vi sono ancora alcuni arredi e qualche fotografia ingiallita. L’uomo rivede se stesso bambino affetto da mutismo per un trauma causato dallo scoppio di un ordigno, i genitori, la bella zia Olga, i fratelli Giorgio e Piero, e le sorelle Elisa, Adriana e Renata. Tornano così alla memoria i ricordi: i giochi infantili, il teatrino delle suore, i rituali fascisti celebrati nella piazza del paese presso il busto del Duce ed orchestrati da un gerarca vicino di casa, i traumatici contatti con la morte seminata da sparatorie e bombardamenti, la visita alla giovane e disinibita zia Olga, guardarobiera in un grande albergo sede del comando tedesco…

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