Cina Chung Kuo

Nel 1972 Michelangelo Antonioni fu invitato ufficialmente dal governo di Pechino a visitare la Cina. Otto settimane, una piccola troupe e l’occhiuta vigilanza dei funzionari di partito: “non ho girato nulla che non fosse autorizzato” racconterà poi. Ma a un grande e libero regista basta poco per uscire dall’oleografia rituale della rivoluzione culturale. Più che le parate e le esibizioni coristiche ad Antonioni interessa il quotidiano vivere del popolo, in città, negli ospedali, nei parchi, nelle poverissime campagne. Che il film sia poi stato condannato dal regime maoista come “calunnioso e disonesto”, che non sia piaciuto né alla nostra sinistra, né ai moderati, non fa che confermare il valore di questo taccuino filmato. 2 DVD.

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