Ziemia obiecana = La Terra della grande promessa

1880, a Lodz, all’inizio della rivoluzione industriale quando la Polonia non esiste né come nazione né come stato, tre amici (il polacco Borowiecki, il tedesco Baum e l’ebreo Welt) vogliono aprire una fabbrica tessile e, abbandonando scrupoli e pregiudizi, gettarsi nella mischia della corsa al denaro e al potere. Da un romanzo (1899) di Wladislaw Reymont, A. Wajda trae un dramma storico di ribollente vitalità e di disordinati fermenti, raccontato con slancio partecipe, distanza critica, lucida attenzione, personaggi scolpiti con potenza balzachiana.

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