Wszystko na sprzedaz = Tutto in vendita

Una sera, a Londra, stavo discutendo l’idea di un film così con David Mercier, che conosceva bene Zbignew Cybulski. Abbiamo passato una piacevole serata ricordando i numerosi aneddoti attorno ai quali avremmo potuto costruire la trama. Quado la notte tornai nella mia stanza d’albero mi chiamò Roman Polanski per dirmi che Zbignew era morto. La sua morte, proprio in quella particolare notte mi sembrò quasi irreale, come se fosse una scena del film a cui stavo pensando… I personaggi del mio film ricalcano le sue orme…Zbignew era entrato nelle loro vite – nelle nostre vite! – disturbandole in qualche modo e scuotendole. Era una specie di sognatore e spero che ciò risulti dal mio film. (Andrzej Wajda)

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Ziemia obiecana = La Terra della grande promessa

1880, a Lodz, all’inizio della rivoluzione industriale quando la Polonia non esiste né come nazione né come stato, tre amici (il polacco Borowiecki, il tedesco Baum e l’ebreo Welt) vogliono aprire una fabbrica tessile e, abbandonando scrupoli e pregiudizi, gettarsi nella mischia della corsa al denaro e al potere. Da un romanzo (1899) di Wladislaw Reymont, A. Wajda trae un dramma storico di ribollente vitalità e di disordinati fermenti, raccontato con slancio partecipe, distanza critica, lucida attenzione, personaggi scolpiti con potenza balzachiana.

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Krajobraz po bitwie = Paessaggio dopo la battaglia

L’8 Maggio 1945, a guerra finita, gli internati di un campo di concentramento nella Germania nazista sono trasferiti dagli americani in una caserma delle SS che funziona da campo di raccolta e smistamento. Tra loro c’è Tadeusz, giovane intellettuale polacco che stringe un’amorosa amicizia con l’ebrea Nina. Dopo la sua morte accidentale e assurda, Tadeusz decide di tornare in Polonia. Ispirato ai racconti di Tadeusz Borowski (1922-51), sopravvissuto ai campi di sterminio, Wajda torna con un film dolente, lucido, disincantato, ma non disperato, non privo di riferimenti incomprensibili per uno straniero (o un polacco di corta memoria storica).

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Panny z wilka = Le signorine di Wilko

Nei primi anni ’30, Viktor Ruben torna per un breve periodo a Wilko, dove è cresciuto e dove, 15 anni prima, aveva trascorso un periodo felice. Victor è alla ricerca di ricordi, ma il tempo ha lasciato il segno anche sulle donne di Wilko: la bella Fela è morta, Kazia è divorziata e vive con il figlio, Julia e Jola hanno sposato uomini che non amano, solo Tunia, la più giovane, è ancora nubile…

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