Fahrenheit 11/9

Dopo Fahrenheit 9/11, Michael Moore sposta l’attenzione su un’altra significativa data, il 9 novembre 2016, giorno in cui Donald Trump è stato eletto 45esimo presidente degli Stati Uniti. Un affresco liberale e anticonservatore che non prende di mira solo l’amministrazione degli Stati Uniti, ma anche le politiche dei Democratici e dei Repubblicani che hanno portato all’attuale situazione politica …

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Roger & Me

Nel 1989 Michael Moore irrompe trionfalmente sulla scena cinematografica americana con questo film, divertente e acuto precursore del movimento dei film indipendenti. Moore cerca con caparbietà e senso dell’umorismo di fare ciò che ogni lavoratore vorrebbe: parlare con il grande capo. I suoi sforzi per incontrare il presidente della General Motors, Roger Smith, fanno da cornice a un film, in cui Roger Moore si fa paladino della gente contro il profitto e propone una satira intelligente del mondo industriale statunitense.

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Bowling a Columbine

Partendo dalla strage alla Columbus High School in Colorado, il film getta uno sguardo compromettente e controverso sulle patologie della violenza e della paura negli Stati Uniti. Nel paese con il più alto tasso di omicidi, dove il numero di pistole supera il numero di televisioni in possesso e il numero di elettori, il libero commercio delle armi permette a chiunque di averne una. Michael Moore scava con arguzia nei meandri oscuri dell'”american way of life” cercando di capire cosa porta, o ha portato, un paese a detenere il record delle uccisioni per arma da fuoco. Le cifre parlano chiaro, ben 11.000 gli omicidi in un anno e ben 250 milioni di armi nelle case degli americani. L’ovvia correlazione tra diffusione non controllata di pistole e fucili e omicidi viene messa in discussione attraverso il confronto con il confinante Canada. Abitudini non troppo dissimili, ma un numero molto inferiore di delitti. Premio speciale della Giuria al Festival di Cannes 2002; Premio Oscar 2003 per miglior film documentario.

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Fahrenheit 9/11

Reportage inediti, testimonianze dirette, domande poste ai potenti del mondo e scene mai mostrate dai media compongono “Fahrenheit 9/11”. Dalle contestazioni alle elezioni presidenziali del 2000 alla denuncia delle imbarazzanti amicizie tra le famiglie Bush, Saud e bin Laden, il film descrive l’atmosfera di terrore generalizzato in cui vive la popolazione americana, le cui libertà individuali sono fortemente limitate dal “Patriot Act”, e si concentra sulle drammatiche conseguenze della guerra in Iraq. Mentre il presidente declama l’onor di patria, nelle zone più povere del paese i giovani disoccupati vengono reclutati con allettanti promesse, per poi venire gettati al macello. Con Fahrenheit 9/11, vincitore della Palma d’oro al festival di Cannes e campione d’incassi ai botteghini, Moore compone un’opera ironica, drammatica e terribilmente sincera. Allegato libro: Fahrenheit 9-11 : la storia del documentario più visto di tutti i tempi: Michael Moore.

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