Manhattan, 26 aprile 1895: un emigrante italiano muore per mano di una compaesana da lui brutalmente sedotta e abbandonata.
Il processo è frettoloso e venato di razzismo. L’accusa è di omicidio di primo grado. Il verdetto implacabile. Maria Barbella, ventenne semianalfabeta, viene rinchiusa nel braccio della morte a Sing Sing. È la prima volta che una donna è condannata alla sedia elettrica.
Un’altra donna, Cora Slocomb di Brazzà, ereditiera americana sposata ad un nobile friulano, si lancia nell’impresa di strappare la giovane al suo atroce destino. La sua voce si fa sentire in tutti gli Stati Uniti, coinvolgendo la stampa e ogni classe sociale in questa prima campagna contro la pena di morte. Ma Cora ignora che il caso di Maria è legato al ruolo della sedia elettrica nella “guerra” che si sta scatenando tra Edison e Westinghouse per il monopolio dell’energia elettrica.
Una ricca messe di fonti documentarie scoperte dall’autrice, pronipote di Cora Slocomb, in anni di ricerche …